Diritto e Società


Rivista trimestrale fondata nel 1973


da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli

III serie – 4/2015


 

 


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sommario

saggi

Maria Alessandra Sandulli, Principio di legalità e effettività della tutela: spunti di riflessione alla luce del magistero scientifico di Aldo M. Sandulli …. 649
Filippo Patroni Griffi, Principio di legalità ed effettività della tutela nel pensiero di A.M. Sandulli: spunti per una riflessione …. 671
Sandro Staiano, Normatività e dintorni. Riflessioni sull’incertezza delle regole dal punto di vista costituzionale …. 683
Gianluca Bascherini, La Costituzione della Repubblica romana del 1849 come modello …. 705

osservatorio

Fabio Francesco Pagano, L’attualità del pensiero di Salvatore Pugliatti su “diritto pubblico e diritto privato” …. 739

attualità

Giovanni Cocozza, L’atto politico nel conflitto fra Governo e Sezioni Unite della Corte di Cassazione …. 755

recensioni

Augusto Romano, Il principio di sussidiarietà nel diritto privato, a cura di M. Nuzzo, Torino, 2014 …. 765

Abstract

Maria Alessandra Sandulli, Principio di legalità e effettività della tutela: spunti di riflessione alla luce del magistero scientifico di Aldo M. Sandulli

Lo scritto trae occasione dal centenario dalla nascita di A.M. Sandulli per approfondirne il pensiero sui temi della legalità e dell’effettività della tutela e svolgere, alla luce dell’insegnamento del Maestro, alcune riflessioni sulle problematiche più attuali connesse alla crisi della politica e al ruolo del giudice amministrativo.

Overview of Rule of Law and Effectiveness of the Judicial Protection in the Light of the Teachings of Aldo M. Sandulli

On the occasion of celebrating the centenary of the birth of AM Sandulli, the essay focuses on the issues of legality and effectiveness of the judicial protection and analyses, in the light of the teachings of Master, the most actual topics related to the political crisis and to the role of the administrative courts.

Filippo Patroni Griffi, Principio di legalità ed effettività della tutela nel pensiero di A.M. Sandulli: spunti per una riflessione

Il pensiero di Aldo M. Sandulli è analizzato con riguardo agli studi sull’attività normativa, sul procedimento amministrativo e sulla giustizia. Lo scritto, in particolare, affronta i temi del rapporto tra legge e regolamento e quindi tra parlamento e governo. Il rapporto tra legalità e amministrazione porta ad alcune riflessioni sul rapporto tra politica e amministrazione e sul procedimento amministrativo come luogo in cui si svolge la funzione amministrativa. Il tema dell’effettività consente infine di analizzare il pensiero di Sandulli sul tema della giustizia amministrativa.

Rule of Law and Effectiveness of Legal Protection Before Courts in the Thought of A.M. Sandulli: Ideas for Some Considerations

The thought of Aldo M. Sandulli is analyzed with respect to regulatory activity, studies on administrative procedure and on justice. The essay, in particular, deals with the issues of the relationship between law and regulation and therefore between Parliament and Government. The relationship between the rule of law and public administration leads to some reflections on the issue of politics and bureaucracy and on the administrative procedure as a place where administrative power takes place. The theme of effectiveness finally to analyze the thought of Sandulli on the issue of administrative justice.

Sandro Staiano, Normatività e dintorni. Riflessioni sull’incertezza delle regole dal punto di vista costituzionale

La «crisi del sistema delle fonti», nel tempo attuale, si manifesta nella perdita da parte della Costituzione-norma della capacità di orientare efficacemente le dinamiche dell’ordinamento, per due cause concomitanti: la stagnazione della produzione legislativa di attuazione delle previsioni costituzionali; il consolidarsi di un’entità costituzionale conformata secondo linee di integrazione-competizione tra livelli di produzione normativa (nazionale, sub-nazionale, sovranazionale), nella quale la Costituzione nazionale perde di centralità: fattori comuni agli ordinamenti europei; ma che, nel caso italiano, si collocano nella trama dell’alta disfunzione della forma di governo, a sua volta largamente determinata dalle dinamiche partitiche.
Nella ricostruzione sistemica, tali fenomeni sfuggono a una lettura che faccia affidamento sulla teoria del costituzionalismo multilivello applicata al contesto europeo, poiché questa va perdendo la propria capacità razionalizzatrice, essendo incentrata sulla visione di un processo di trasformazione del diritto e delle istituzioni e sull’identificazione di un corpo integrato composto da un sistema di poteri separati e articolati in livelli di governo, visione nella quale l’esperienza sembra sempre più difficilmente componibile. Infatti, un tale assetto presupporrebbe o implicherebbe l’integrazione tendenzialmente armonica tra i livelli della produzione – precipuamente giurisprudenziale per i profili maggiori – destinata a durare transitoriamente, fino alla redazione di un documento costituzionale scritto di livello europeo: armonia, in realtà, sempre più difficile da conseguire, mentre anche il processo costituente europeo ristagna e rischia di recedere.
La scienza giuridica esplora le vie che possano condurla a una teoria delle fonti idonea a farsi carico di questa nuova complessità irrisolta, sottoponendo nuovamente a critica, anche da inediti punti di vista, le teorie gradualiste, alla ricerca di una «espansione della razionalità» capace di «addomesticare» dinamiche che le tradizionali categorie non riescono a contenere.
La pluralità degli approcci che ne è derivata, la ricerca di nuovi punti di vista, se valutate quanto ai risultati ricostruttivi conseguiti, conducono a far ritenere necessario dar maggior campo a un rinnovato dibattito sulle teorie dell’interpretazione, a una paziente opera di raccordo con gli sviluppi inediti del fenomeno normativo, poiché la tendenza alla produzione giurisprudenziale del diritto, che pare destinata ad affermarsi, manca ancora, nei sistemi di civil law, di una base teorica adeguata.

Normativity and Other Regulation. The Uncertainty of Law

The crisis of the legal sources system is currently evident in the fact that the Constitution as a legal norm is losing its capacity to direct the dynamics of the legal order. This is due to two main factors: the stagnation of the production of implementing norms of constitutional provisions, and the strenghtening of a constitutional entity constituted along the lines of the mutual integration and competion of different levels of normative production (national, subnational and supranational), where the Constitution is losing its central role. These factors are quite common in the legal orders of European States. However, in Italy they are part of the broader malfunctioning of our form of government, which is in turn strongly influenced by dynamics between political parties.
In the systemic reconstruction, these phenomena cannot be captured by an analysis that is grounded on the theory of multi-level constitutionalism applied to the European context. This theory is indeed losing its rationalisating capabilities, because it is focused on the view of an ongoing process of transformation of law and institutions, and on the view of a complex entity made up of a system of separated powers which are articulated in different levels of government. This view cannot capture the reality of things with the same effectiveness of the past. Indeed, a similar arrangement would imply an harmonious integration between different levels of normative production – mainly in a judicial context – that would be inevitably temporary, and would last until the creation of a new written Constitution at European level. Such an harmony, in fact, would be increasingly difficult to achieve, considering that the very European constituent process has currently come to an halt.
Legal science explores possible strategies that may lead to a theory of legal sources that can tackle these unresolved complexities, by critically engaging under a new light gradualist theories and by looking for an “expansion of rationality” that can “tame” dynamics that traditional categories are unable to capture.
The resulting multitude of approaches, the search for new points of view (if assessed in relation to the constructive results that they have been able to achieve) encourage a stronger support to a renewed debate on interpretation theories, and to a careful linking with the new developments of normative phenomena. Indeed, the tendency to judicial production of norms, which appears destined to prevail, is still lacking of an appropriate and solid theoretical basis in civil law orders.

Gianluca Bascherini, La Costituzione della Repubblica romana del 1849 come modello

La Costituzione della Repubblica romana del 1849 è il testo costituzionale più democratico dell’Ottocento italiano e ha costituito un importante punto di riferimento per il complessivo dibattito sull’unificazione nazionale, per la costituzione della Repubblica italiana di un secolo successiva e per la cultura costituzionale. La Costituzione romana del 1849, peraltro, rivela la sua importanza anche in una prospettiva europea, rappresentando forse il più avanzato dei tentativi di mutamento istituzionale messi in atto nel biennio 1848/49. In questa prospettiva, il saggio intende evidenziare che quel testo costituzionale, le discussioni che ne accompagnarono l’adozione e le vicende che segnarono quella breve esperienza repubblicana sollecitano gli studiosi di diritto costituzionale a interrogarsi attorno a una serie di temi di assoluto rilievo, non solo per il passato, ma anche per l’attualità. La parabola della repubblica romana di metà Ottocento costituisce infatti un’importante occasione per riflettere intorno alle relazioni tra scrittura e attuazione della costituzione, alle condizioni di effettività delle riforme, ai meccanismi di innovazione e di garanzia costituzionale, alla forza del catalogo dei principi fondamentali, all’idea di cittadinanza che emerge dalla dialettica tra diritti e doveri, ai temi della laicità e della indipendenza della magistratura.

The Constitution of the Roman Republic of 1849 as a Model

The Roman Republic’s Constitution of 1849 is the most democratic constitutional text of the nineteenth century in Italy, representing a cornerstone for the general discourse around national unification, for the Italian Republic’s Constitution a hundred years later, and for the wider constitutional culture. The Roman Constitution of 1849 proves to be of great relevance also in a European perspective, representing probably the most advanced attempt of institutional transformation put forward in 1848/49. In this view, this study intends to pinpoint that such constitutional text, the debate that went along its adoption and the facts that marked the however short republican experience, prompt researchers in constitutional law to question a number of issues of great relevance, not only in the past, but also in the present tense. The rise and fall of the Roman Republic of the mid-nineteenth century is indeed an important occasion to consider the relationship between constitutional drafting and implementation, the
measures aimed at innovation and constitutional guarantee, the strength implied in listing fundamental principles, the idea of citizenship deriving from the dialectics between rights and duties, and the contents of secularity and judicial independence.

Fabio Francesco Pagano, L’attualità del pensiero di Salvatore Pugliatti su “Diritto pubblico e diritto privato”

L’Autore ricostruisce il pensiero di Salvatore Pugliatti su “Diritto pubblico e diritto privato” attraverso l’esame dell’omonima voce pubblicata nell’Enciclopedia del Diritto nel 1964 per poi saggiarne l’attualità alla luce dell’evoluzione dei rapporti tra le due principali branche del diritto. In particolare Egli sostiene, sulla scia dell’insegnamento di Pugliatti, la necessità di mantenere ferma la distinzione tra pubblico e privato, nonostante gli inevitabili momenti di commistione fra i due rami del diritto e pur nell’attuale contesto di privatizzazione del diritto pubblico. Fenomeno, quest’ultimo, per il vero in gran parte solo apparente. Infatti, l’espansione del diritto privato nel campo dell’organizzazione e dell’attività amministrativa sino a lambire il fulcro del diritto pubblico, ossia lo stesso diritto costituzionale, lungi dal determinare una vera e propria privatizzazione del diritto pubblico, provoca la reazione inversa dell’ordinamento attraverso un’altrettanta espansione della sfera pubblica in settori precedentemente privi di regolazione. In un tale contesto, quindi, l’Autore cerca di mettere in luce quanto sia tutt’ora valida l’intuizione di Pugliatti che considerava il mantenimento dell’equilibrio tra diritto pubblico e diritto privato essenziale al fine di garantire la tenuta del sistema ordinamentale.

The Relevance of Salvatore Pugliatti’s Thought about “Public law and Private law”

The author reconstructs Salvatore Pugliatti’s thought about “Public law and Private law” by examining the homonymous voice published in the Encyclopedia of law in 1964 and then test its relevance in the light of the relationship between the two main branches of law. In particular he supports, following the teaching of Pugliatti, the need to hold the distinction between public and private, despite the inevitable moments of admixture between the two branches of the law, and despite the current context of privatization of public law. Phenomenon, truth to tellonly apparentfor the most part. In fact, the expansion of private law in the field of administrative organization and up to lap the focus of public law, that is the same constitutional right, far from determining a real privatization of public law, causes a reverse reaction of the system through an equally expansion of the public sphere in areas previously free of regulation. In this context, then, the author tries to highlight how much is still valid Pugliatti’sintuition who considered that maintaining the balance between public law and private law is essential in order to ensure the tightness of the legislative system.

Giovanni Cocozza, L’atto politico nel conflitto fra Governo e Sezioni unite della Corte di Cassazione

Il lavoro esamina la tematica della sindacabilità dell’atto politico, con particolare riguardo al rapporto tra Corte di Cassazione, quale giudice del difetto assoluto di giurisdizione, e Corte Costituzionale, quale giudice dei conflitti di attribuzioni. Si sofferma l’attenzione sull’ordinanza della Corte Costituzionale n. 40 del 2015 che dichiara ammissibile il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri nei confronti della Corte di Cassazione. L’intera vicenda processuale in cui essa si innesta mostra tutta la difficoltà, ancora attuale, di configurare i caratteri dell’atto politico con le relative conseguenze, particolarmente rilevanti, in tema di ampiezza dell’area della giustiziabilità e di rapporto fra organi giurisdizionali.
L’analisi della più recente giurisprudenza costituzionale sul punto (in particolare, la sentenza n. 81 del 2012), e delle collegate ricostruzioni della dottrina sull’insindacabilità dell’atto politico, testimonia quanto complessa sia ancora la
tematica, con margini di incertezza nel configurare gli spazi del sindacato giurisdizionale, proiezione di un difficile inquadramento dell’atto politico anche alla luce delle evoluzioni di sistema.

The Political Act in the Conflict between Government and the Supreme Court

The work examines the issue of censurability of the political act, with particular attention to the relationship between the Supreme Court (Corte di Cassazione), as judge of absolute lack of jurisdiction, and Constitutional Court, as judge of conflict of powers.
In this perspective, is examined the order of the Constitutional Court n. 40 of 2015, which declares the admissibility of an appeal for conflict of powers, promoted by Prime Minister against the Supreme Court (Corte di Cassazione). The whole trial story shows the difficulty, still current, to configure the concept of political act, and the very important consequences about the extent of the censurability and the relationships between Courts.
The analysis of the most recent constitutional case-law (in particular, the judgement n. 81 of 2012) and of the connected theories of doctrine about the uncensurability of political act, represents the complexity of the issue, with margins of uncertainty to configure the possibility of judicial review, symptomatic of a difficult framework of political act, in the light of the evolution of system.