Diritto e Società


Rivista trimestrale fondata nel 1973


da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli

III serie – 1/2016


 


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sommario

saggi

Cesare Pinelli, Diritto e politica costituzionale nel pensiero di Aldo M. Sandulli; …. 1
Stelio Mangiameli, Il sistema europeo: dal diritto internazionale al diritto costituzionale e ritorno?; …. 11
Francesco Rimoli, Dovere costituzionale di fedeltà e integrazione politica entro il paradigma funzionale dei doveri pubblici; …. 59

osservatorio

Valentina Capuozzo, Il rinvio pregiudiziale nel binomio omogeneità europea e identità nazionali: recenti tendenze nella giurisprudenza e tutela dei diritti fondamentali; …. 85
Mario Iannella, Condizionalità e diritti sociali: spunti dal caso portoghese; …. 107

attualità

Roberto Schiattarella, Economia, etica e società; …. 141

recensioni

Fabio Ferrari, Sotto il vestito niente (o quasi): e non può che essere così. Recensione a P. Faraguna, Ai confini della Costituzione. Principi supremi e identità costituzionale, Milano, 2015; …. 149

Abstract

Cesare Pinelli, Diritto e politica costituzionale nel pensiero di Aldo M. Sandulli

Il saggio si sofferma sul rapporto fra diritto costituzionale e politica costituzionale nel pensiero di Aldo M. Sandulli. A tale scopo, vengono esaminati i saggi di Sandulli dai quali tale rapporto emerge con maggiore chiarezza. Si prendono pertanto in considerazione i temi delle zone franche del controllo di costituzionalità, delle leggi di attuazione costituzionale, del pluralismo, e del rapporto fra governo e amministrazione.

Law and Constitutional Politics in Aldo M. Sandulli’s Thought

The Author seeks to explore the relationship between constitutional law and constitutional policy as emerging in Aldo M. Sandulli’s thinking. Sandulli’s most significant essays are thus examined at this respect. Particular attention is driven to the issues concerning the areas where Italian constitutional law inhibits constitutional control, the legislation aimed at enforcing constitutional provisions, pluralism, and the government-administration relationship.

Stelio Mangiameli, Il sistema europeo: dal diritto internazionale al diritto costituzionale e ritorno?

Il contributo analizza le caratteristiche e l’evoluzione del sistema europeo attraverso l’utilizzo delle categorie del diritto internazionale e del diritto costituzionale. In proposito, sono esaminati il ruolo della scienza giuridica europea e l’esistenza di una dommatica del diritto dell’Unione, per verificare il loro apporto alla politica e alle Istituzioni europee nella costruzione del processo di integrazione e nella risoluzione delle principali problematiche che si sono presentate nel corso degli anni. La prospettiva prescelta consente una riflessione più ampia sui punti critici dell’ordinamento europeo, sulle principali cause che hanno determinato una situazione di impasse e sugli effetti prodottisi nel processo di integrazione europea. Attraverso un esame delle principali vicende, interne ed esterne, che hanno riguardato l’ordinamento europeo, infatti, emergono le ragioni che hanno portato a un ritorno alla sovranità nazionale e a un regresso del processo di integrazione europea dal diritto costituzionale al diritto internazionale. Da questo punto di vista vengono considerate anche le tesi che propongono di dare forza costituzionale al livello europeo, attraverso un percorso di unificazione e di federalizzazione. Si comprende, dunque, quanto sia decisiva la questione della sovranità europea per recuperare il processo di integrazione europeo.

The European System: From International Law to Constitutional Law, and back?

The article analyzes the characteristics and the evolution of the European system through categories of international and constitutional law. The role of European legal science and the existence of a European law dogmatic are thus examined, in order to verify their contribution to politics and to European Institutions in the construction of the integration process and in the resolution of the major issues that emerged all over the years. This perspective allows a broader reflection on the critical points of the European system, on the main causes that led to a situation of impasse and on the effects that occurred in the European integration process. Through an examination of the main internal and external events related to the European system, the article focuses on the reasons that have led to a return to national sovereignty and to a step backwards in the process of European integration, from constitutional law to international law. From this point of view, the arguments that want to give constitutional force to the European level through a process of unification and federalization are also considered. It emerges, therefore, how fundamental the issue of European sovereignty is in retrieving the process of European integration.

Francesco Rimoli, Dovere costituzionale di fedeltà e integrazione politica entro il paradigma funzionale dei doveri pubblici

Il saggio esamina il concetto di fedeltà alla costituzione come dovere pubblico, e ne evidenzia la funzione sistemica fondamentale nei processi di integrazione sociale e politica.

Constitutional Loyalty and Political Integration within the Functional Pattern of Public Duties

This essay aims to examine the concept of constitutional loyalty as a public duty, showing its fundamental systemic role in the process of social and political integration.

Valentina Capuozzo, Il rinvio pregiudiziale nel binomio omogeneità europea e identità nazionali: recenti tendenze nella giurisprudenza e tutela dei diritti fondamentali

La prospettiva di analisi che si propone parte dall’esame del ruolo svolto dalle Corti giurisdizionali europee nella definizione e nella tutela dei diritti fondamentali in Europa per interrogarsi sul rapporto dell’ordinamento europeo
con le Costituzioni nazionali. In particolare, ci si sofferma sul ruolo “omogeneizzante” dello strumento del rinvio pregiudiziale, istituto di cui pare potersi cogliere una valorizzazione applicativa che, però, si scontra con quella tendenza identitaria che emerge dalla più recente giurisprudenza in materia di controlimiti. Si coglie, così, l’occasione per riflettere su un dato che apparentemente potrebbe risultare contradditorio. Questa asimmetria, infatti, mette in luce l’esigenza di un recupero della dimensione politica della tutela dei diritti fondamentali, materia in cui i considerevoli risultati ottenuti in sede di rinvio pregiudiziale e dialogo tra Corti andrebbero considerati un preludio nell’ambito dell’auspicato completamento del processo di unificazione europea.

The Preliminary Ruling of the Court of Justice between European Constitutional Homogeneity and National Identities: Recent Tendencies in the Case Law and Protection of Fundamental Rights

The analysis proposed starts from the study of the role played by the European Courts in the definition and protection of fundamental rights in Europe to examine the question of the relationship of the European legal system and national Constitutions. More specifically, it concentrates about the “homogenizing” role of the preliminary ruling of the Court of Justice. Its development application clashes with the strong protection of the national identities that emerges from the recent case law on counterlimits. So, it takes the opportunity to analyze an evidence that could appear contradictory. As matter of fact, this asymmetry highlights the need for the recovery of a political dimension in the protection of fundamental rights. In this field, indeed, the considerable achievements obtained by the preliminary ruling of the Court of Justice and the dialogue between Courts should be considered as a prelude of the expected completion of the European unification process.

Mario Iannella, Condizionalità e diritti sociali: spunti dal caso portoghese

L’articolo si propone di analizzare la giurisprudenza portoghese avente ad oggetto la tutela dei diritti sociali nelle misure adottate per fronteggiare la crisi economico-finanziaria del paese. Il prisma in cui si colloca l’analisi è quello di verificare l’influenza che ha svolto la sussistenza di riferimenti sovranazionali nell’interpretazione data dalla Corte Costituzionale portoghese. Il proposito complessivo dell’analisi è sindacare la possibilità di offrire una tutela interna dei diritti sociali in presenza di interventi di assistenza economica sovra nazionale e delle richieste a questi annesse.
L’analisi si compone, quindi, di una prima fase di ricostruzione della provenienza e della natura giuridica delle misure di condizionalità. In questa fase verranno individuate le alternative teoriche possibili e la scelta operata dalla giurisprudenza del TC Portogallo di considerare vincolanti tali impegni, senza ritenerli parte del diritto UE. Il secondo momento della disamina verte invece sugli effetti in termini di tutele dei diritti sociali delle posizioni assunte che la Corte Costituzionale portoghese tende, conseguentemente, a risolvere su un piano asseritamente “interno”. Il quadro complessivo della giurisprudenza ripercorre sia le ragioni procedurali, sia le ragioni sostanziali che hanno condotto ad una giurisprudenza ondivaga. L’ambiguità è particolarmente evidente se si considerano le posizioni di minoranza nei giudizi che hanno coinvolto l’applicazione del principio di uguaglianza.
In particolare in riferimento a quest’ultimo emergono le maggiori incongruenze applicative. La conclusione cui si perviene è che il TC Portogallo operi nei margini di fattibilità che riesce a ricavare nelle maglie del dettato costituzionale, dovendo constatare l’impossibilità di dare comandi vincolanti al soggetto che, sostanzialmente, dispone del potere economico. Laddove lo Stato si affidi a sostegni esterni per perseguire le proprie politiche, la corte nazionale vede conseguentemente restringersi i propri margini di manovra. Esplorato questo limite, si propone anche un approccio differente, che cerchi di ricostruire un piano di parità tra corti e legislatore, considerando la materia quale diritto europeo.

Conditionality and Social Rights in the EMU: Remarks on the Portuguese Case

The article analyses the Portuguese Constitutional Court case law concerning austerity measures adopted by that country. The focus is to verify how far supranational indications influenced the interpretative approach taken by the
Court. The overall purpose is to offer an opinion regarding the ability of national courts to guarantee social rights in a situation where their country relies upon social assistance plans and conditional measures connected to them.
The first part of the article offers a reconstruction of the juridical value of these instruments. It is shown that there are several admissible interpretations for these measures. However, the Portuguese Constitutional Court decided to
consider them as binding, without, on the other hand, considering them as a EU norm. The outcome regarding upon the case law analysed is that the Court was forced to solve all the matters on an – at least declared – “internal” ground. The analysis shows that, following this path, several reasons of procedural and substantial nature can be found that make the case law inconsistent. This is particularly clear in the sentencing, which pertains to the equality-proportionality principle. The incoherent approach was noted in those cases also by the judges themselves in their dissenting opinions.
The case law analysis confirms the thesis that it is necessary, to enforce social rights, that both the Court and legislature with economic power operate on the same grounds. In the Portuguese case, the Government relied upon supra national funds. The Court was thus forced to offer only a partial guarantee where, for procedural and substantial reasons, this could be made without compromising the overall economy of the State. Finally the article proposes to initiate a reflection starting from a different point of view that tries to level the playing field in a EU context.

Roberto Schiattarella, Economia, etica e società

Nell’approccio prevalente all’economia i valori devono essere considerati esterni alla scienza economica, l’analisi dei fatti é sviluppata sostanzialmente con lo scopo di confermare ciò che la teoria economica suggerisce, l’incertezza viene esclusa dalla riflessione attraverso un insieme di ipotesi “ad hoc”, il metodo economico deve costituire il modello di riferimento per le altre scienze sociali. Nel saggio si suggerisce un altro modo di leggere i processi economici. Un modo per il quale i valori vanno considerati come la premessa di ogni percorso scientifico, in cui le politiche di intervento possono essere criticate anche sulla base dei valori che le ispirano; in cui i “fatti” – intesi in senso lato a la Polanyi – vanno considerati come strumento di verifica e rielaborazione della teoria; in cui si parte dalla consapevolezza che la realtà economica non può mai essere governata pienamente sia perché troppo complessa sia per la presenza di ampie aree di incertezza; un modo per il quale é l’economia che deve aprirsi ai contributi che arrivano dalle altre scienze sociali e, in primo luogo, deve far proprio il metodo della storia.

Economics, Ethics and Society

The dominant approach in economics is characterised by the following features: “judgment values” are treated as elements falling outside its disciplinary boundaries; “facts” are analysed and interpreted with the main aim of validating what economic theory dictates; the presence of uncertainty is ruled out through the setting up of ad-hoc (and largely axiomatic) hypotheses; the methodological framework used in economics is seen as a reference point also for the other scientific disciplines. This contribution proposes a different approach in which: “judgment values” should be considered as the premise of any scientific project and trajectory; economic policies can be evaluated and criticized also (and on substantial grounds) on the basis of their (implicit or explicit) underlying values; “facts” – conceived in a Polanyian sense – should be seen and used as tools in order to verify, and modify or further elaborate, the starting theoretical hypotheses; complexity and uncertainty are key features of economic reality, implying that the latter cannot in any case be fully governed. Finally, this contribution suggests that the economic discipline requires to be permeated and contaminated by other social sciences.