Diritto e Società


Rivista trimestrale fondata nel 1973


da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli

III serie – 2/2016



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sommario

saggi

Riccardo Chieppa, “Prassi” interpretative di norme nel diritto pubblico (con riguardo alle “prassi” nei rapporti relativi a soggetti od oggetti costituzionalmente rilevanti e alle nomine) …. 163
Guido Greco, Giudizio sull’atto, giudizio sul rapporto: un aggiornamento sul tema …. 203
Chiara Cacciavillani, La cosa giudicata …. 255
Sebastiano Licciardello, Metodo giuridico e sistema a diritto amministrativo …. 279

osservatorio

Fabio Giglioni, Forme di cittadinanza legittimate dal principio di sussidiarietà …. 305

attualità

Giacomo Biasutti, Nuove procedure oblative nel Codice dell’Ambiente: tra amministrazione attiva ed accertamento giudiziale …. 337

recensioni

Paolo Veronesi, R. Perrone, Buon costume e valori costituzionali condivisi. Una prospettiva della dignità umana, Napoli 2015 … 361
Elisabetta Frontoni, E. Lamarque, Prima i bambini. Il principio dei best interests of the child nella prospettiva costituzionale, Milano 2016 …. 369

Abstract

Riccardo Chieppa, “Prassi” interpretative di norme nel diritto pubblico (con riguardo alle “prassi” nei rapporti relativi a soggetti od oggetti costituzionalmente rilevanti e alle nomine)

Partendo da un esame e precisazioni preliminari su prassi, convenzioni e consuetudini e sui limiti dell’indagine nell’ambito del diritto pubblico, viene compiuta una analisi sulle varie tipologie di prassi, sul loro valore interpretativo nella giurisprudenza della Corte costituzionale, sulle prassi mediante atti amministrativi a contenuto generale e sulle prassi con interpretazione costituzionalmente orientata. Vengono affrontati una serie di aspetti particolari, relativi all’esercizio di poteri di nomine a cariche pubbliche, con riguardo anche ai componenti di Autorità indipendenti e alle nomine ai vertici di Istituti ed enti pubblici o di organi dotati di autonomia ed indipendenza, quali le giurisdizioni speciali, in presenza di vincoli e garanzie poste da leggi e da principi costituzionali. Infine sono esaminati gli effetti e conseguenze, sul piano della sindacabilità nelle sedi appropriate (conflitti di attribuzione o giurisdizione ordinaria o amministrativa), in caso di eventuali scostamenti dalle prassi.

“Practices” of Interpretation of Norms in Public Law (With Regard to “Practices” in the Relationships among Constitutionally Relevant Subjects or Objects and to Nominations)

Moving from a preliminary examination and clarification on practices, conventions and customs and on the limits of the inquiry in public law, is carried out an analysis of the various types of practices, on their official interpretation in the jurisprudence of the Constitutional Court administrative practices, by means of general content and practice with interpretation constitutionally oriented. Finally the writing addresses a number of specific aspects relating to the exercise of powers of appointments to public offices, with regard to components of independent Authority and appointments at the top of public institutes or bodies with autonomy and independence which the special courts, in the presence of constraints and guarantees posed by laws and constitutional principles. At last are examined effects and consequences, on the plan of the control (conflicts of competences, ordinary or administrative jurisdiction), in case of possible deviations from the usual procedures.

Guido Greco, Giudizio sull’atto, giudizio sul rapporto: un aggiornamento sul tema

Il saggio tende a verificare un’opinione ampiamente diffusa, secondo la quale il giudizio amministrativo di legittimità si sarebbe trasformato da giudizio sull’atto in giudizio sul rapporto. E affronta la problematica, partendo da talune precisazioni in ordine al concetto di rapporto amministrativo e alla consistenza della situazione giuridica del cittadino.
L’analisi è condotta lungo direttrici che distinguono tra interessi che si confrontano con poteri amministrativi restrittivi e interessi correlati a poteri amministrativi ampliativi. Le maggiori difficoltà riguardano questa seconda categoria di rapporti, ove la discrezionalità amministrativa è sempre stata considerata un ostacolo pressoché insormontabile.
Tuttavia la molteplicità delle azioni e dei mezzi istruttori ormai ammessi dal nuovo codice inducono a ritenere che, pur nella varietà delle fattispecie ipotizzabili, il giudizio amministrativo consenta sovente di definire il rapporto tra cittadino e amministrazione, ove le domande delle parti siano dirette a tale risultato. E ciò vale anche nel caso di interessi c.d. pretensivi, soprattutto se, accanto all’azione di annullamento, sia proposta anche quella di adempimento.

Judicial Review and the Substance of the Disputed Decision: An Update

The essay verifies the widely held opinion according to which judicial review in recent years has become a judgment on the substance of the disputed decision, rather than on the mere administrative act. The Author addresses the problem first by analysing the notion itself of “substance of the decision”, and then its consistency in relation to the position of the private party involved in the administrative procedure.
The analysis is conducted by taking into account multiple perspectives, starting from the distinction between cases in which administrative powers impose limits on the position of private parties, and those in which administrative powers have the opposite effect. The most relevant challenges concern the latter category; as administrative discretion has traditionally been considered an almost insurmountable obstacle to judicial review.
However, the multiplicity of actions and measures of inquiry now allowed by the new Code of Administrative Procedure suggest that, despite the variety of conceivable cases, judicial review often allows to identify a clear definition of the substance of the disputed decision, where the claims of the private party allow such analysis. And this also applies in those cases in which private parties seek an adjudication of any sort, especially if, along with the action for annulment, it is sought also an action of fulfillment.

Chiara Cacciavillani, La cosa giudicata

L’indagine sulla cosa giudicata è da sempre incentrata sul suo oggetto e sul suo perimetro di vincolatività, nell’incessante oscillazione tra le antitetiche – ma al contempo ambedue imprescindibili – esigenze di stabilità e di giustizia dell’accertamento giurisdizionale.
Oggi questo secolare assetto è entrato in crisi: sia per effetto di spinte volte ad allargare, in nome della certezza e dell’economia processuale, la sfera giuridica vincolata o toccata dal giudicato, quali la problematica figura del giudicato implicito, a sua volta differenziantesi tra rito e merito, e le riflessioni giurisprudenziali sull’efficacia esterna del giudicato che coinvolge rapporti giuridici preteriti fondati sulle medesime questioni di fatto o di diritto e sull’effetto espansivo esterno nei confronti di atti amministrativi consequenziali ma rimasti inoppugnati; sia per effetto di opposti afflati verso la ragione più liquida o più preclusiva che temperano la pervasività delle tendenze espansive. Tutte figure prive di sicuri contorni e limiti e, specie nella loro combinazione, foriere di gravi sconnessioni e incertezze.
Queste indubbie tendenze espansive, lette in disagevole coordinamento con i loro malcerti temperamenti, unite allo spesso disinvolto impiego dello strumento della denegatio actionis da abuso del processo e alle contorsioni di cui è
preda la giurisprudenza (soprattutto amministrativa) nel riconoscere la natura e i caratteri del processo in rapporto all’interesse da tutelare, non soltanto mostrano una incomprensione e una inadeguata recezione degli stimoli della Corte di giustizia volti a riscostruire il sistema delle tutele in un’ottica rimediale più che dogmatica, ma, in ultima analisi, rendono ragione dell’improprietà dell’integrale scardinamento della nozione strutturale del giudicato in favore dell’opzione (meramente) funzionale.

Res Judicata

Research on res judicata is from time immemorial centred on its object and its binding perimeter, in an unceasing oscillation between antithetical – but in the meantime both inescapable – needs of steadiness and justice of judicial assessment.
Nowadays this centuries-old arrangement has come into a state of crisis: both owing to spurs turned to extend, for the sake of certainty and trial economy, the legal field bound or hit by res judicata, such as the problematic figure of implicit res judicata, in its turn differentiating between trial one and merits one, and the case-law deliberations about the external effect of res judicata involving past legal relationships founded on the same fact or law questions and about the external expansive effect towards administrative acts consequential but remained undisputed; and owing to opposite leanings towards the readier or more preclusive reason which temper the pervasivity of expansive trends. The whole of figures devoid of sure borders and limits and, especially in the combination of them, presaging serious disconnections and uncertainties.
These undeniable expansive trends, read in hard coordination with their halting temperings, combined with the often cheeky use of the tool of denegatio actionis for abuse of trial and with the contortions to which case-law (above all the administrative one) falls a prey in acknowledging the nature and the features of trial with reference to the good to safeguard, not only show a lack of understanding and an inadequate receipt of stimuli by the E.U.C.J. turned to reconstruct the system of protections in a remedial rather than dogmatic light, but, in conclusion, bear ground to the impropriety of the full undermining of the structural notion of res judicata in favour of the (merely) functional option.

Sebastiano Licciardello, Metodo giuridico e sistema a diritto amministrativo

La questione del metodo sta a monte di ogni problema che deve affrontare un giurista; ed è in concreto nelle discussioni sul metodo che vengono convogliati profili che attengono alla stessa concezione del diritto. Oggi una riflessione sul metodo viene sicuramente sollecitata dalla preoccupazione di costruire il sistema a diritto amministrativo in una aggiornata cornice di coerenza. L’aspirazione alla sistematicità che ha portato Vittorio Emanuele Orlando alla fine dell’ottocento a far coincidere sistematico con scientifico è la stessa che ha mosso più di recente Antonio Romano Tassone e deve a maggior ragione muovere oggi i giuristi di fronte alla profonda crisi che sta attraversano il diritto. Crisi che richiede un nuovo impegno del giurista che dismettendo l’abito di esegeta e abbandonando vecchi e tralatizi schemi categoriali, deve vivere nella storia la sua missione, consapevole di una nuova responsabilità etica.

Juridical Method and Administrative Law System

The question of method is a priority for jurists and concerns the conception of law. Today a study on method is needed to build the administrative law system coherently. Vittorio Emanuele Orlando at the end of Eighteen Century brings together the orderliness and the scientific knowledge, alike Antonio Romano Tassone recently. The problem arises again today considering the crisis of law. The jurist must combine the law with the history, aware of a new ethical responsibility.

Fabio Giglioni, Forme di cittadinanza legittimate dal principio di sussidiarietà

Il saggio si sofferma sulle potenziali implicazioni che il principio di sussidiarietà può produrre sulle forme di cittadinanza, valorizzando soprattutto il significato giuridico della sua introduzione nell’ordinamento giuridico italiano. A partire da questa prospettiva, l’a. analizza la forza di legittimazione espressa dal principio con riferimento a esperienze che vanno oltre il mero rispetto del principio di legalità. La tesi viene condotta verificando le ricadute del principio nelle attività di interesse generale condotte con la collaborazione dei cittadini, nelle forme di organizzazione dei servizi pubblici e, perfino, nella legittimazione processuale attiva. Infine, l’a. si sofferma anche sui limiti del principio di sussidiarietà, tema tanto più sensibile quanto più il principio ha la forza di andare oltre il principio di legalità.

Citizenship Rights Legitimized by the Principle of Subsidiarity

The paper focuses on potential implications of the principle of subsidiarity with regard to the citizenship rights, by emphasizing mainly the legal meaning of the introduction of the principle in the Italian Constitution in 2001. From this
perspective, the A. analyzes the legitimacy force of this principle with regard to the legal experience going beyond the mere principle of legality. The argument is that of a significant number of experiences where the legal value does not
hinge from the principle of legality, but from the principle of subsidiarity: collaboration of citizens for general interest, arrangement of public service, and even the extension of locus standi. At the end, the A. deals with the limits of the
principle of subsidiarity, a very crucial issue given the lessened role of legality.

Giacomo Biasutti, Nuove procedure oblative nel Codice dell’Ambiente: tra amministrazione attiva ed accertamento giudiziale

Il contributo fa il punto sulla nuova disciplina dell’oblazione semplificata delle contravvenzioni ambientali, introdotta dalla legge 22 maggio 2015, n. 68. Approfondendo il dipanarsi del procedimento alla luce del raffronto dinamico con analoghe formule di estinzione dei reati già presenti nell’ordinamento, si cerca di proporre una ricostruzione sistematica del modulo deflattivo all’interno della materia del diritto ambientale. Circoscritto l’ambito di applicazione della novella, vengono lumeggiate le principali criticità che pare ingenerare l’istituto di nuovo conio, ove l’attività di amministrazione attiva viene ad incrociarsi con l’accertamento giurisdizionale. Ed, alla fine del percorso, si tentano alcune prime conclusioni su di un modello di tutela dell’ambiente e dell’imputato che vada oltre il – solo – processo penale.

New Out of Court Settlement in the Code of the Environment: Between Active Administration and Judicial Investigation.

The paper analyzes the out of court settlement of environmental offences, newly introduced in the Italian judicial system by May 22nd 2015, n 68, law. By means of in-depth examination of the procedure in comparison to different extinction formulas already existing in the system, the essay tries to systematically reconstruct the new procedure. Once defined the reference environment, the dissertation sums up the main criticalities and points of interest of the procedure, which seems to be placed between active administration and judicial investigation. And, at conclusion, the paper aims to introduce a model of legal protection – both of the environment and of the indicted person – beyond just the criminal suit