Diritto e Società


Rivista trimestrale fondata nel 1973


da Giovanni Cassandro, Vezio Crisafulli e Aldo M. Sandulli

III serie – 2/2017


 


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Sommario

saggi

Filippo Patroni Griffi, Autonomie locali e nuove forme di democrazia: ovvero, del recupero della partecipazione …. 157
Gian Domenico Comporti, La flessibilità nelle negoziazioni pubbliche: questa sconosciuta …. 177
Marco Ragusa, Una nuova fisionomia giuridica per i gestori dei porti italiani. O forse due? Sulla distanza di approccio tra il d.lgs. n. 169 del 2016 e il regolamento (UE) n. 2017/352 …. 223
Cristina Fraenkel-Haeberle, Flaminia Aperio Bella, Gli “organi di ricorso” sull’affidamento di contratti pubblici tra diritto UE e pratiche nazionali: la Vergabekammer e il parere precontenzioso ANAC …. 263

osservatorio

Emiliano Frediani, La valutazione del rischio da ricerca universitaria all’estero: un «problema» in cerca di regole …. 321

attualità

Vincenzo Cocozza, La mera abrogazione con decreto legge di disciplina oggetto di referendum abrogativo …. 349

Abstract

Filippo Patroni Griffi, Autonomie locali e nuove forme di democrazia: ovvero, del recupero della partecipazione

Lo scritto esamina il tema dei rapporti tra autonomie locali e l’attuazione di nuove forme di democrazia, con particolare riguardo ai profili costituzionali e di diritto amministrativo. Per quanto concerne i primi, il lavoro si sofferma sui temi del recupero della partecipazione e del sistema delle autonomie: analizza i molteplici fattori di crisi del sistema e cerca di individuare strumenti di recupero della partecipazione che integrino le esistenti forme di democrazia rappresentativa.Con riferimento ai profili di diritto amministrativo, prende in esame i principi di partecipazione al procedimento amministrativo e di trasparenza.Successivamente, l’Autore si sofferma sui concetti di democrazia partecipativa e deliberativa, individuandone i tratti salienti e i profili critici. In particolare, dubitando dell’effettiva utilità di una loro differenziazione, propone l’utilizzo di una formula di sintesi tratta dal procedimento amministrativo partecipato: “democrazia partecipata”. In questa prospettiva, ricostruisce il quadro di riferimento positivo internazionale, nazionale e regionale.In conclusione, il saggio evidenzia l’importanza di giungere ad una moderna democrazia partecipata che sappia modellarsi e adattarsi alle esigenze e ai mutamenti della società e che sappia individuare strumenti di coinvolgimento dei governati, non sudditi, a partire da e, soprattutto, sul terreno delle autonomie locali.

Local Autonomies and new forms of democracy: the recovery of the value of participation

The paper analyses the issue of the relationship between local autonomies and the execution of new forms of democracy, in particular regarding to constitutional and administrative law profiles. Firstly, it focuses on the themes of recovery of the value of participation and the system of autonomies: it analyzes the multiple factors of the system crisis and tries to identify participatory recovery instruments that integrate the existing forms of representative democracy.According to the administrative law profiles, it examines the principles of participation and transparency in the administrative procedure.Then, the Author focuses on the concepts of participatory and deliberative democracy, identifying their peculiar features and critical profiles. In particular, doubting the effective utility of their distinction, He proposes the use of an expression taken from the participated administrative procedure: “participated democracy”. In this perspective, He reconstructs the international, national and regional positive reference framework.In conclusion, the essay underlines the importance of reaching a modern participated democracy that can shape and adapt to the needs and changes of the society and that can identify new instruments of citizen participation, but not as subjects, starting with and above all on the ground of local autonomies.

Marco Ragusa, Una nuova fisionomia giuridica per i gestori dei porti italiani. O forse due? Sulla distanza di approccio tra il d.lgs. n. 169 del 2016 e il regolamento (Ue) n. 2017/352

L’articolo descrive l’interpretazione offerta dalla giurisprudenza e dalla dottrina italiana alle trasformazioni dell’ordinamento portuale (e, in particolare, degli enti portuali) intervenute a far data dalla l. n. 84/1994. L’autore evidenzia come l’opinione prevalente – che ha qualificato le Autorità portuali italiane alla stregua di enti pubblici non economici, dotati di funzioni regolatorie – strida con l’inquadramento in termini di impresa dato agli enti gestori dei porti degli Stati membri, in una molteplicità di occasioni, dalle istituzioni europee. Questa biforcazione di letture (testimoniata anche dall’ultima stagione della legislazione italiana ed europea) non è giustificata dai tratti di specialità che le Autorità di sistema portuale italiane presentano rispetto al prototipo di autorità portuale preso in considerazione dall’Unione: nelle conclusioni dell’articolo si propone un inquadramento dei nuovi gestori dei porti italiani come enti pubblici economici, le cui funzioni sono essenzialmente imprenditoriali.

A New Juridical Appearance for the Managing Bodies of the Italian Ports. Or Maybe Two? On the Distance of Approach between the d.lgs. n. 169 del 2016 and the Regulation (EU) 2017/352

This paper describes how the Italian courts and scholars interpreted the legal transformations occurred to the seaports’ organization (and notably to the port Authorities) since the law 84/1994. The author underlines that the prevailing opinion – that has qualified the Italian port Authorities as non-economic public bodies, exerting regulatory functions – clashes with the framing of the member States’ ports managing bodies as undertakings, that the European institutions expressed on several occasions. This bifurcation of positions (also testified by the Italian and European legislation’s last season) is not justified from the special aspects that the Italian Autorità di sistema portuale show in comparison to the prototype of port Authority that EU law conceives: in conclusion, the paper suggests framing the new Italian ports’ managing bodies as economic entities, whose functions are essentially entrepreneurial.

Emiliano Frediani, La valutazione del rischio da ricerca universitaria all’estero: un «problema» in cerca di regole.

Il contributo analizza la figura del rischio da ricerca universitaria all’estero in contesti in cui è presente una elevata fragilità a livello istituzionale e politico-sociale. Questi ultimi, a causa delle particolari tensioni che li caratterizzano,rappresentano una fonte di possibile esposizione della persona a situazioni di pericolo strettamente collegate al tipo di ricerca che viene condotta sul campo ed alla sua attitudine ad intercettare interessi pubblici sensibili. La riflessione viene sviluppata con riguardo alla particolare condizione dei dottorandi, evidenziando un percorso che, dalla dimensione legislativa conduce ad un’indagine  a campione in merito alla disciplina recata dalle singole università in tema di svolgimento di attività di ricerca all’estero. In questa prospettiva, lo studio delle risposte che il diritto amministrativo può offrire a questo problema si concentra sulla necessità di strutturare un procedimento di valutazione che, da un lato, sia idoneo ad individuare ex ante delle misure di mitigazione del richiamato rischio e dall’altro a monitorare ex post gli atti autorizzatori rilasciati dai competenti organi accademici.

The Risk Assessment of University Research in Foreign Countries: a “Problem” Looking for Rules

The paper analyzes the risk of university research in foreign countries referring to contexts where there is a high degree of “fragility” at institutional and socio-political level. Such contexts, for the particular tensions that characterize them, represent a source of possible exposure of the person to dangers closely related to the type of research that is conducted in loco, also because of its attitude to go to touch highly sensitive public affairs. The reflection is developed with regard to the particular condition of the PhD students, drawing a path that from the legislative dimension leads to a sample survey on the discipline of individual universities about research activity in foreign countries. From this perspective, the study of the answers that administrative law can give to this problem is focused on the need to structure an evaluation process that can, at the same time, identify ex ante risk mitigation measures and monitor ex post the authorizations issued by the relevant academic bodies.

Cristina Fraenkel-Haeberle e Flaminia Aperio Bella Gli “organi di ricorso” sull’affidamento di contratti pubblici tra diritto UE e pratiche nazionali: la Vergabekammer e il parere precontenzioso ANAC.

In materia di contratti pubblici il legislatore dell’Unione ha, ormai da anni, regolamentato in modo incisivo non solo le procedure di affidamento di contratti di appalto di lavori, servizi e forniture (e poi di concessione), ma anche lerelative procedure di ricorso. In tale ultimo ambito le direttive UE hanno sempre lasciato agli Stati membri la scelta se gli “organi responsabili delle procedure di ricorso” (breviter “organi di ricorso”), deputati ad assolvere il fondamentale compito di garantire il rispetto delle direttive sostanziali, dovessero o meno avere natura giurisdizionale.Il saggio si propone di porre a confronto la soluzione prescelta dall’ordinamento tedesco, prestando particolare riguardo agli organi di ricorso specializzati in materia di appalti sopra la soglia comunitaria, competenti a giudicare in prima istanza (cc.dd. Vergabekammern o “Camere degli appalti”), con quella adottata dall’ordinamento italiano, che, a partire dal 2016, pur confermando la scelta di affidare alla giurisdizione amministrativa la tutela in tale ambito, ha riconosciuto all’ANAC un ruolo (sia pure facoltativo e accessorio) nel sistema delle tutele.

German and Italian “review bodies” on public procurement between EU law and national systems: the Vergabekammer and the pre-litigation advice of ANAC

In the field of public procurement EU law has deeply regulated not only the awarding procedures of public contracts of works, supplies or services (and since 2014 of concession contracts) but also the related review mechanisms. EUdirectives allow member states to decide upon the identification of the “bodies responsible for review procedures” (breviter “review bodies”) in charge of determining a possible breach of public procurement directives and whether such review bodies should or should not be judicial in character.The essay focuses on the comparison between the implementation given to those rules by the German law, especially regarding the Vergabekammern (“Public procurement tribunals”), which are non-judicial review bodies in charge of first instance decisions, and by Italian law, where the new pre-litigation advice of ANAC (i.e. Italian Anti-Corruption Authority) has been introduced since 2016, in addition to the traditional judicial remedies, as an optional and ancillary non-judicial remedy.

Vincenzo Cocozza, La mera abrogazione con decreto legge di disciplina oggetto di referendum abrogativo

Il saggio affronta i problemi connessi all’intervento del decreto legge n. 25 del 2017 che ha proceduto alla mera abrogazione della disciplina oggetto di referendum abrogativo sul lavoro accessorio, dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale con sentenza 28/2017. Viene, così, indagata la complessa tematica della mera abrogazione legislativa in rapporto con l’abrogazione referendaria: viene in rilievo, la frizione tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta allorquando il legislatore interviene in costanza di un procedimento referendario abrogativo. L’analisi, in particolare, è riferita all’intervento del decreto legge per fare emergere le ulteriori criticità derivanti dall’utilizzo dell’atto straordinario di necessità e urgenza meramente abrogativo e al ruolo di garanzia da riconoscere al controllo del Presidente della Repubblica in sede di emanazione.

The mere repeal by decree-law of a legislation under repealing referendum

The essay examines the problems about the Decree-Law no. 25 of 2017, which simply repeals a legislation concerning ancillary employment agreement already submitted to a referendum for the repealing of legislation, that the Constitutional Court declared admissible by the judgment 28/2017.
Thus come to light the differences between the mere legislative repeal andthe referendum repeal, that means the hiatus between representative and directdemocracy. The analysis, in particular, focuses on the intervention of the decree-law in order to highlight the additional problems arising from the use ofan exceptional act of necessity and urgency for merely repealing a legislation.Finally, some considerations have been made about the role of guarantee andcontrol played by the President of the Republic.

Gian Domenico Comporti, La flessibilità nelle negoziazioni pubbliche: questa sconosciuta

Lo scritto analizza il problema della flessibilità nella gestione delle procedure contrattuali dopo la recezione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UEand 2014/25/UE. La tesi di fondo è che, anche se il nuovo Codice dei contrati pubblici approvato con il d. lgs. 50/2016 introduce alcune novità significative nell’ottica dell’incentivazione dei poteri discrezionali delle stazioni appaltanti, l’eccesso di regole (e regolatori: come per esempio l’Anac con i relativi poteridi soft regulation) e di finalità da perseguire creano ancora incertezze operative e conseguenti stalli decisionali da parte degli uffici competenti. Rilevanti sono inoltre le ricadute del nuovo assetto disciplinare sulle forme di tutela processuali, che vanno riscoprendo antiche tendenze oggettivistiche. Sullo sfondo esiste il rischio di vedere riprodotto, anche contro le intenzioni, il culto formale del ritotipico della Burocrazia celeste che si affermò nella Cina imperiale della metà del’500: rischio per scongiurare il quale occorre una svolta culturale più che una ennesima riforma normativa.

The flexibility in public procurement: this stranger

The script analyzes the problem of flexibility in public procurement, afterthe reception of directives 2014/23/UE, 2014/24/UE and 2014/25/UE. The main argument is that, even if the new Italian Code of public contracts introduces some tools aimed at enhancing the use of discretionary powers by contracting stations, there are still too many rules from different actors (such as the new soft law regulation made by the National Anti-Corruption Authority) that create uncertainty and there is still a culture of constraint and suspicion that limit thefull use of such tools. The risk is to see the birth of a system like the well known old Imperial Chineese examinations bureaucracy and, together, to accentuate the objective character of administrative jurisdiction.