Il diritto alla spiegazione delle decisioni automatizzate. Trasparenza e tutela del segreto commerciale alla luce del GDPR e dell’AI Act. Nota a Corte di Giustizia dell’Unione europea, sentenza 27 febbraio 2025, C‑203/22, CK c. Magistrat der Stadt Wien

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Sommario: 1. Il caso. – 2. L’accesso alle informazioni sulla logica utilizzata come diritto alla spiegazione delle decisioni individuali. – 3. Il contenuto della motivazione nelle decisioni automatizzate assunte mediante sistemi di IA. Profili critici. – 4. La motivazione nell’AI Act e nella legge nazionale sull’intelligenza artificiale. – 5. Il confronto tra il diritto d’accesso alla logica delle decisioni automatizzate e la tutela dei segreti commerciali. – 6. La “scomparsa del decisore” e il deficit di responsabilità. – 7. Trasparenza e segretezza nelle decisioni automatizzate “amministrative”. – 8. Conclusioni.

1. Il caso. – La vicenda oggetto della sentenza che si annota ha ad oggetto il diniego, da parte di un operatore di telefonia mobile, della conclusione di un contratto telefonico, che avrebbe comportato il pagamento mensile di dieci euro, sulla base del fatto che il richiedente, in base a una valutazione automatizzata della sua qualità creditizia (fornita da un’impresa specializzata), non disponeva di una sufficiente solvibilità finanziaria. A fronte dell’ingiunzione, da parte dell’autorità austriaca per la protezione dei dati personali, a comunicare le informazioni significative sulla logica utilizzata nel processo decisionale automatizzato, la società di referenza creditizia proponeva ricorso dinanzi al tribunale amministrativo federale austriaco, opponendo alla richiesta la tutela del segreto commerciale. Il ricorso era respinto, ma l’esatta portata delle informazioni che avrebbe dovuto fornire la società era nuovamente dibattuta in fase esecutiva, di talché il giudice dell’esecuzione sollevava quattro questioni pregiudiziali dinanzi alla Corte di giustizia UE.